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    Cine Concerto/ Monogatari

    Sonorizzazione di film d’animazione giapponesi dei primi del Novecento
    a cura di Valerio Mirone e Sergio Schifano

    Monogatari (物語) vuol dire racconto, narrazione, storia, cronaca. Il duo formato da Valerio Mirone (contrabbasso e voce) e Sergio Schifano (elettronica) commenta musicalmente una serie di corti e mediometraggi animati giapponesi realizzati nella prima metà del 20° secolo.
    Da Katsudō Shashin (“Immagini in movimento”, datato 1907) a Kujira (“La Balena”, del 1952), l’arco narrativo tratteggia scenari ora naturalistici ora incorporei che definiscono un paesaggio visivo quasi calligrafico. La musica aiuta le scene a dipanarsi scandendone il ritmo e insieme il fluire delle pennellate, dei fotogrammi e delle piccole storie custodite dall’immaginario filmico del Giappone del primo Novecento.

    Immagini in movimento

    (活動写真, katsudō shashin), 1907

    Primo esempio di animazione giapponese noto ai giorni nostri, ritrovato a Kyoto solo nel 2005.

    Il filo del ragno

    (蜘蛛の糸, kumo no itō) di Noburō Ōfuji, 1946
    Tratto da un racconto breve di Ryūnosuke Akutagawa, la storia si articola intorno a un ladro che finisce all’inferno ma riceve in soccorso un filo di seta calato dall’alto, ovvero un frammento della tela di un ragno che salvò in gioventù. Incredulo all’opportunità di ascendere in paradiso, l’anima dannata comincia ad arrampicarsi verso il cielo.

    Le Olimpiadi degli Animali

    (動物オリンピック大会, dōbutsu orimupikku taikai) di Yasuji Murata, 1928
    Una serie di sfide olimpioniche tra animali di tutte le razze e dimensioni che competono in gare di forza, velocità e destrezza.

    La Montagna dell’Abbandono

    (姥捨て山, ubasuteyama) di Yamamoto Sanae, 1925
    Il Signore di un feudo intima a un contadino di abbandonare l’anziana madre su un monte desolato perché ormai impossibilitata a contribuire al benessere della comunità, così da avere una bocca in meno da sfamare. Addolorato, il contadino ubbidisce all’ordine ma un evento eccezionale sconvolgerà la quiete apparente del feudo.

    La Balena

    (鯨, kujira) di Noburō Ōfuji, 1952
    Un veliero festante si ritrova a navigare in una tempesta che finisce per ridurlo in pezzi, decimandone i passeggeri. Arriva la Balena, che si contende fieramente il tributo dei sopravvissuti: tre uomini e una donna, quest’ultima contesa nel frattempo dai marinai ebbri di vino e terrore.

    Due mondi

    (世界の二つ, sekai no futatsu) di Yasuji Murata, 1929
    L’eterna contrapposizione tra formiche operose e cicale indolenti. L’estate trascorre tra il lavorio delle prime e l’oziosità delle seconde. Ma sopraggiunto l’inverno…

    Urashima Tarō

    (浦島太郎), di Seitaro Kitayama, 1918
    Versione restaurata di uno dei primi cortometraggi d’animazione giapponese rinvenuti ai giorni nostri. Dopo aver soccorso una tartaruga sulla spiaggia, il pescatore Urashima Tarō viene invitato a visitare il Palazzo del Drago sul fondo dell’oceano.

    Valerio Mirone

    Sergio Schifano

    Valerio Mirone: Polistrumentista e studioso di throat singing e canto armonico, in passato è stato attore e compositore per il Teatro del Baglio di Villafrati, per cui ha inciso un triplo album dedicato alla trilogia basata su Horcynus Orca di Stefano d’Arrigo; docente di lingua giapponese alle scuole superiori, membro del Contemporary Sounds Unity di Lelio Giannetto e collaboratore esterno presso l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo e l’associazione culturale Curva Minore per la musica contemporanea. Attualmente si divide tra il mestiere di traduttore e l’attività di musicista e performer: Utveggi (4 album, un tour in Giappone), pakkyone (un tour europeo programmato a inverno 2023), Monogatari e Wadi Ensemble della Fondazione Merz sono alcuni dei progetti di cui fa parte o con cui collabora.

    Sergio Schifano: Sergio Schifano, classe 1985, musicista multiforme e mai sazio di novità, suona, sperimenta, compone e insegna chitarra a Palermo. Laureato in chitarra jazz con il massimo dei voti presso il Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani, nel suo percorso artistico ha approfondito e studiato musica classica, elettronica, jazz e rock in tutte le sue forme e derivazioni, sviluppando una particolare predilezione per l’improvvisazione multistilistica e per l’utilizzo creativo di effetti, synth e loops. Ha suonato con molti artisti e gruppi di qualsiasi genere, sia dal vivo che in studio di registrazione mentre con lo pseudonimo GRUNDÖ produce e suona musica elettronica, lo-fi beats, dreamwave e ambient. Ha suonato con: Goød Falafel, Nuclearte, Forsqueak, SSSS, Bahobab, Moonseht, RahGoo, UnePassante, Come Affair Quartet, Sicilian Open Youth Band, Giovane Orchestra Dis\Accordo, Orchestra Instabile Dis\Accordo, Macchina di Suoni di Marvi La Spina, Francesco Leineri e l’ensamble Musica Necessaria.